La loro presenza assicura che il paesaggio rimanga non solo un luogo da abitare, ma un simbolo di storia e comunità
di S B
Il nostro territorio è principalmente agricolo, immerso nel verde e a pochi chilometri dalla caotica capitale. Le ampie distese di campi di cereali e i prati di foraggio, oltre a offrire quel panorama affascinante a cui siamo ormai abituati, giocano un ruolo fondamentale nel preservare l’identità del paesaggio. Un terreno coltivato cambia aspetto durante l’anno, attraversando le diverse fasi delle stagioni, ma la sua essenza rimane inalterata nel corso degli anni. È proprio per questo che gli agricoltori rivestono un ruolo fondamentale come custodi del paesaggio: grazie al loro impegno, possiamo osservare la terra così come la vedevano i nostri
nonni, mantenendo viva una continuità che avvicina le generazioni, unisce il vecchio con il nuovo e preserva la nostra identità territoriale. Gli agricoltori sono, dunque, i guardiani di un patrimonio inestimabile e proteggono la biodiversità e le pratiche agricole che caratterizzano la nostra cultura. Ogni campo e ogni prato racconta una storia, un legame che unisce le generazioni a quelle precedenti e ci invita a preservare ciò che abbiamo ereditato. Ci sono scorci che raccontano storie di tradizione e lavoro, sono il risultato dell’impegno degli agricoltori, custodi di un paesaggio che continua a vivere nel presente, mantenendo viva la memoria del passato. Tuttavia, il legame tra agricoltura e paesaggio non è solo un gradevole fatto estetico, neppure semplicemente un tramite tra la tradizione e l’innovazione. Esso è una robusta una leva economica che può fare del nostro territorio un laboratorio dello sviluppo sostenibile