Avete in mano l’ultimo numero delle sette uscite del primo anno di La Nuova Sacrofano
di Marco Ferri
Senza voler scomodare la magia del numero sette, possiamo dire che nei sette mesi appena trascorsi, La Nuova Sacrofano è cresciuta nella qualità dei redattori e collaboratori, nei contenuti. Anche la grafica si è evoluta e ha coinvolto il restyling della testata.
Di pari passo, è cresciuta l’attesa e l’accoglienza da parte dei lettori, è cresciuto l’interesse da parte dei donatori e degli inserzionisti.
È stato un bell’inizio, ben ricompensato dal successo, che è senza dubbio il successo di tutti.
L’anno che ci aspetta non sarà tra i più sereni. Il Paese, – l’Italia, – ha problemi importanti che si rifletteranno sul paese in cui viviamo.
Una situazione che ci carica di maggiori responsabilità: ci sarà bisogno di una più radicata consapevolezza delle potenzialità del territorio, di nuove opportunità da individuare, di qualità da evidenziare, di una più forte coesione sociale.
Soprattutto, ci sarà bisogno di idee, buone idee. Ecco le sfide dei prossimi numeri: individuare, sviluppare e proporre argomenti che siano utili alla comunità, alla dialettica tra problemi e soluzioni, per prefigurare nuove prospettive sociali e culturali, economiche e politiche.
Quel piccolo sole che dalla testata di La Nuova Sacrofano sembra sorgere sul Monte Musino ci dice di smettere di parlare per sentito dire o per partito preso, ci dice di non rinunciare a ciò che riteniamo giusto, di non cedere alla sfiducia.
Allo stesso tempo, ci suggerisce che i cambiamenti possono essere scoperti e devono essere raccontati, con pazienza e cura.
È bene che diventino facilmente comprensibili e di conseguenza gestibili dall’intera comunità delle donne e degli uomini, dei giovani e degli anziani, dei lavoratori e dei pensionati, dei commercianti e dei professionisti.
In una parola, dagli abitanti, o, per meglio dire, dai cittadini del Comune di Sacrofano.