Altri tempi, altra informazione. La storia di un personaggio e di una tromba immaginaria per una comunicazione fondamentale e senza internet
di A. I.
C’era un tempo senza tv, né radio, né telefonini o web. C’era però un tipo speciale che dava voce alle notizie, agli appuntamenti, alla chiamata per eventi come elezioni, processioni, messe solenni, mercato, veti o comunicazioni istituzionali. C’era Giggetto lo spazzino, ovvero il mitico banditore che girando per Sacrofano, con tappe precise, preceduto dal suono di una trombetta ricurva (tipo corno inglese) divulgava le news. A pieni polmoni attirava l’attenzione del popolo: “Cittadini, paesani: udite, udite…”. E con voce stentorea sciorinava gli avvisi, le urgenze, le scadenze o le feste. Tutti tendevano l’orecchio per capire e poi commentare le notizie fresche di giornata: “Ma tu hai capito che vogliono, e la data qual è e il giorno esatto, ma io devo farlo, oh che bello andiamo allora domenica…”. E via così le notizie volavano di casa in casa. Giggetto era anche lo spazzino del paese che armato di scopa di saggina e carrettoni porta rifiuti, ramazzava le vie poco asfaltate del borgo. Un personaggio quasi teatrale. Grassottello, impettito nell’arte di proclamare, fiero del suo ruolo di aggiornare la popolazione. Un gran tipo. A volte nel dichiarare editti o bandi comunali si impappinava un poco con i termini burocratesi, magari storpiando un poco il significato. Tutti però capivano e ascoltavano. Ai ragazzi era simpatico e rappresentava nella semplicità della vita di allora, un diversivo tanto da seguirlo in frotta portando le mani a mo’ di tromba e urlando “pepperepè”. Certo chi l’avrebbe immaginato che dopo un manciata di anni tutto sarebbe stato travolto e spazzato via dai social.