a cura di Monica Maggi
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia, abbandonarmi al tuo scrosciare, certa che non morrò, che non morrò, che solo muterò volto, sinché avrà la terra le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
(Ada Negri)
Ada Negri è stata una scrittrice italiana. Di umili origini, insegnante, riuscì a imporsi nell’ambiente letterario e presso il pubblico. Collaborò a numerosi quotidiani e riviste e, nel 1940, fu accolta nell’Accademia d’Italia. Esordì con poesie di forma tradizionale e di ispirazione umanitaria, socialista e femminista (Fatalità, 1892; Tempeste, 1894; Esilio, 1914); in seguito scrisse versi di gusto dannunziano e di tono quasi diaristico (Il libro di Mara, 1919; I canti dell’isola, 1924); infine compose liriche che esprimono, con voce più raccolta e dimessa, una concezione cristiana della vita (Vespertina, 1930; Il dono, 1936). Sfocate e declamatorie sono le opere in prosa (Le solitarie, 1917; Stella mattutina, 1921; Sorelle, 1929), la cui nota più significativa è data dall’evocazione di una fanciullezza dolorosa, dalla descrizione di umili interni e di umane solitudini. Nel 2020 Mondadori pubblica Poesie e prose.