Sacrofano, città del mondo del cinema
di Marco Ferri
Nino Celeste, direttore della fotografia, classe 1940, 225 film, 60 anni di cinema e Tino Gorga, classe 1948, 225 film, 60 anni di cinema, di cui 40 passati l’uno accanto all’altro sugli stessi set cinematografici, entrambi vivono a Sacrofano, Celeste dal 1991 e Gorga dal 1996. Nino&Tino appartengono al popolo dei cinematografari italiani, – che una volta suonava un po’ spregiativo per i produttori dei cosiddetti film di cassetta – diventati poi “le maestranze”, professionisti famosi e rispettati ovunque nel mondo per via della loro esperienza e creatività, nata e cresciuta affrontando volta per volta problemi e trovando sempre brillanti soluzioni, attitudini che ne hanno forgiato l’istinto e arricchito un patrimonio di conoscenze imparato dai rispettivi maestri, e a loro volta tramandato a coloro che hanno lavorato e stanno lavorando con loro. “È un mestiere che non si può insegnare, si può solo imparare”. Come? Stando a contatto diretto con loro, “rubandogli cogli occhi” volta per volta il talento, lo stile di lavoro, l’approccio istintivo. Nino&Tino appartengono a quella generazione di artigiani della luce, capace di fare della pellicola un testo, un pentagramma, una tela, che raccontasse, mostrasse ed emozionasse gli occhi, la mente il cuore degli spettatori. Una volta fu chiesto a Federico Fellini cosa fosse il cinema. Lui rispose: “La luce”. Perché senza luce non si impressiona né la pellicola né chi guarda un film. Nino&Tino non hanno nessuna voglia di fermarsi, di smettere di lavorare. Il cinema è la loro vita, il set cinematografico il loro habitat naturale. Nonostante il digitale, che ormai ha messo da parte la pellicola, entrambi continuano caparbiamente a esercitare la sapienza del loro talento. Anche se le “nuove tecnologie” sembrano non aver bisogno di esperienze maturate filmando chilometri di pellicola: ma siamo sicuri che basti saper maneggiare una consolle digitale per dare luce a un set? Sì, rispondono Nino&Tino, ma nel cinema illuminare e dare luce sono due cose diverse. Nino&Tino sanno dare luce, quella di cui parlava Fellini. “Oggi imparare è una brutta parola”, dicono quasi all’unisono, parlando dell’atteggiamento mentale che le nuove tecnologie rischiano di diffondere tra i più giovani, tanto per non perdere l’abitudine a sottolineare le luci e le ombre del modo in cui spesso si realizzano produzioni cinematografiche. Ma è solo un momento di pessimismo, subito il famoso ottimismo della volontà riprende le redini del discorso: Nino è in partenza per l’Albania dove deve girare un film, Tino deve andare a Napoli, per una produzione pubblicitaria. È la vita delle maestranze. Pronti, motore e azione.