di Luigi De Maio, psichiatra
Che cos’è il valore biologico? È l’espressione delle capacità individuali a stabilire relazioni, ad attendere alle occupazioni della vita quotidiana, a determinare la capacità produttiva, a riconoscersi individuo nelle relazioni affettive e nei ruoli sociali che lo stesso ha scelto di vivere. Questo valore è stabilito dalla intima connessione della mente con il corpo. L’alterazione di questo equilibrio determina un danno che viene definito “danno biologico”. Quando la lesione è determinata da un’aggressione alla nostra identità mentale (chi sono, cosa faccio, cosa voglio) o affettiva (quanto valgo, quanto mi stimano, quanto mi amano) si determinerà una risposta patologica sia fisica sia mentale. Le cause da ricercarsi nella relazione sociale e/o lavorativa possono essere riassunte per esempio nel lavoro: il declassamento, la scarsa considerazione, il disconoscimento delle qualità lavorative, il dimensionamento, la prevaricazione, il disprezzo, l’umiliazione… Nella vita sociale le cause vanno considerate come una ferita dell’anima e possono essere il tradimento subìto, l’abbandono, il fallimento, la perdita, un lutto. I sintomi sono sempre espressione di una difficoltà a svolgere le normali funzioni di relazione sociale, affettiva e lavorativa e spaziano dall’orticaria persistente agli attacchi di panico, dall’insonnia ostinata alla depressione reattiva, dal senso di annientamento alle fobie le più varie, fino a raggiungere veri disturbi psicotici.