di Piero Santonastaso
Ci vuole un gran bel coraggio per decidere di far nascere un nuovo giornale nel momento di massima crisi del settore, con le vecchie testate ridotte al lumicino e la sparizione pressoché totale delle edicole. Non è però il coraggio degli incoscienti, ma il frutto dell’osservazione e del ragionamento. Se quotidiani e periodici sono vittime di un’inarrestabile emorragia di copie, possono incolpare soltanto se stessi e l’essersi fatti banali megafoni di questa o quella esigenza – politica o economica -, trascurando l’interesse del lettore. Hanno in buona sostanza deposto le armi del giornalismo – accuratezza e indipendenza – per imbracciare quelle della cortigianeria. Il frutto avvelenato è la perdita di attendibilità e autorevolezza, causa principale dell’inabissamento delle copie. Proprio perché grande è la confusione sotto il cielo, diventa paradossalmente possibile ragionare di un nuovo giornale, varando un progetto concreto. Un modello alternativo, giornalismo di prossimità, prossimità non agli editori ma ai lettori, al tempo stesso fruitori e fonti di notizie. Con tali premesse ho accettato con entusiasmo l’invito a partecipare al progetto La Nuova Sacrofano, assumendone la responsabilità di fronte alla legge. C’è qualcosa di nuovo, oggi…