*Ciak,* si gira

25/09/2024 | Ciak si gira

Seconda puntata
di F. D.

Dalla metà degli anni Cinquanta sono stati tanti i registi famosi che hanno scelto il paese per portare al cinema film girati qui. Parecchi anche gli attori che hanno recitato nelle varie piazze e vie del centro storico e non solo. Nella prima puntata ci siamo fermati agli anni Sessanta. Ora arriviamo ai giorni nostri.


Nella sua prima volta da interprete protagonista, Gigi Proietti veste nel 1972 il costume di “Meo Patacca”, soldato di ventura pasticcione del 1600 a servizio del papa. Nella scena dell’assalto al ghetto di Roma, la cancellata è posticcia e collo­cata proprio in fondo a via di San Biagio. Ancora nel 1977, l’interno della chiesa del patrono ospita la scena clou della pellicola “Sette note in nero” di Lucio Fulci, thriller italiano dai toni sinistri e inquietanti. Nello stesso anno la scena di stupro in “Emanuelle – perché violenza alle donne?” di Joe d’Amato, più volte sequestrato dalla censura, si svolge all’interno di una Villa poco a Sud di Sacrofano in via di Valle Muricana. Proseguendo in questo itinerario cinematografico verso piaz­za XX Settembre sembra di sentire l’immortale Alberto Sordi in “Le vacanze intelligenti” (1978) – “Io e la mia signora non siamo ansiosi, non c’abbiamo conflitti, noi c’abbiamo solo fame!” – mentre pranza seduto a un tavolo del ristorante “Il Grottino” del quale era cliente abituale. Nel 1980 invece, la già citata villa a Sud di Sacrofano accoglie i set di due film diversissimi nel loro genere: il comico “Zucchero, miele e peperonci­no” di Sergio Martino con Lino Banfi e Edwige Fenech e il cannibal movie di Joe d’ Amato “An­tropophagus”. Anche Nanni Moretti in “La messa è finita” (1985) fa approdare gli studenti in gita nella stazione di Sacrofano mentre nel 1990 con “Le comiche” (di Neri Parenti), Renato Pozzetto e Paolo Villaggio combineranno ogni sorta di disa­stro tra via di San Biagio e l’interno della chiesa. Nel 2009 per la regia di Stefano Reali, Sacrofano accoglie il cast del film per la televisione “Al di là del lago” mentre nel 2013 Villa Flaminia è la casa di montagna del protagonista (Diego Aba­tantuono) del film “Indovina chi viene a Natale?” di Fausto Brizzi, in via Fontana Nuova. Nella fuga dalla Puglia di Leonardo e Giuliana (Marco Bocci e Claudia Gerini) diretti da Tonino Zangardi in “L’esigenza di unirmi ogni volta con te” (2015), i due protagonisti pernottano al Park Hotel Se­renissima, a Monte Caminetto. Dario Argento, invece, sceglie Sacrofano per alcune scene del film “Occhiali neri” nel 2022. La visita cinema­tografica termina (per il momento) con l’uscita nelle sale (2023) del film “E l’Italia chiamò”, ispi­rato alla vita di Goffredo Mameli, patriota risor­gimentale e autore dell’Inno nazionale, diretto da Angelo Antonucci. Come non menzionare, infi­ne, il cavallo Nestore protagonista di “Nestore, l’ultima corsa”, anno 1994, scelto personalmente da Alberto Sordi in un maneggio di Sacrofano. Il cinema come un quadro ferma momenti di storia, fa riconoscere luoghi perduti, cambiati, colorati ed è e sarà ancora testimone del suo tempo.

Una scena del film "meo patacca"
Una scena del film “meo patacca”

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