L’olio d’oliva è una risorsa capace di fare la vera fortuna del territorio. È tempo di creare il Consorzio del Sacrofano DOP
di Simone Bianchini e Marco Ferri
Consultando la Carta d’uso del suolo della Regione Lazio, si scopre che nel Comune di Sacrofano insistono circa 540 ettari di uliveti.
Senza contare piccoli appezzamenti o uliveti di recente impianto, considerando che negli impianti storici ci sono un centinaio di ulivi per ettaro, è credibile stimare dai trenta ai quaranta chilogrammi di olive per ciascuna pianta, vale a dire tra i trenta e i quaranta quintali per ettaro dedicato a uliveto. Cosa vuol dire? Se consideriamo i 540 ettari di uliveti, la raccolta raggiunge tra i quindicimila e i ventimila quintali l’anno. In effetti, se considerassimo una produzione media di dodici litri di olio per ciascun quintale di olive raccolte, avremmo un totale di circa 1666 quintali di olio di oliva. Per essere ancora più chiari, ciò che risulterebbe è che, poiché un quintale corrisponde a cento chilogrammi, i 1666 quintali si trasformano in 166 mila litri d’olio. 166 mila litri d’olio sono una quantità più che sufficiente a soddisfare l’uso personale dei proprietari dei singoli appezzamenti di uliveto, – stimabile intorno a dodici litri di olio d’oliva pro-capite all’anno -, e contemporaneamente a conferire il rimanente a un consorzio di produttori di Sacrofano, impegnati a farsi riconoscere dall’Unione Europea -attraverso le istituzioni italiane – il marchio DOP, la Denominazione di origine protetta. Il Consorzio sarebbe in grado di censire l’esatta quantità di raccolta e successiva produzione dei 540 ettari dedicati a uliveto, in mondo da spingere verso un pieno utilizzo della risorsa naturale che gli uliveti rappresentano per il territorio. È facile immaginare la ricaduta positiva su tutta la comunità dei residenti, dalla reputazione paesaggistica e culturale, alle attività ricettive e commerciali, dall’accoglienza alla ristorazione, ma anche sui valori immobiliari: un territorio che valorizza le proprie risorse naturali attira investimenti, non solo privati. La valorizzazione della ricchezza espressa dal territorio è un forte argomento per investimenti pubblici, per potenziare le infrastrutture, a partire dalla viabilità e dal trasporto pubblico, con ricadute attraenti sulla qualità della vita dei residenti. La creazione dell’olio extravergine Sacrofano Dop sarebbe anche un volano per l’occupazione e lo sviluppo delle infrastrutture necessarie alla creazione della filiera: dal ritorno in funzione dei frantoi, all’imbottigliamento fino alla promozione del marketing per la distribuzione del prodotto. Sacrofano può condire tradizione e innovazione con un ottimo prodotto: l’olio extravergine d’oliva Sacrofano DOP.