Perla Peragallo, la signora della scena contemporanea che ha vissuto a Monte Caminetto.
di Raffaello Fusaro
Scoprire che a Monte Caminetto, la villa con voliera in giardino e finestre che s’aprono su tramonti da Tibet immaginario, sia stata abitata da Perla Peragallo, figlia di Mario, compositore e direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana, è stata una scoperta straordinaria. Da precoce attrice, lei a vent’anni, incontra per caso Leo De Berardinis, artista, genio dell’innovazione teatrale. Da subito mettono in scena la loro propria “politica”. Incarnano i tempi, vivono i cambiamenti (siamo alla vigilia del ’68) e creano spettacoli liberi che fondono jazz e teatro, microfoni e Shakespeare, autori vari a videoproiezioni e sintetizzatori. Le loro acrobazie vocali lasciano gli spettatori a bocca aperta. Escono dagli schemi del teatro classico recitando a ritmo di musica. La loro libertà si fonda su solide basi culturali e ribadiscono al pubblico l’importanza del conoscere a fondo le parole per usarle al meglio. Leo e Perla diventano una tra le più singolari coppie del teatro italiano del secondo ‘900. Contro le scene polverose delle città, loro fanno teatro con fantasia e sfrontatezza, interagendo con il territorio e la gente comune. Fondano il «teatro dell’ignoranza» lavorando con i cittadini, attori non professionisti con i quali fare della periferia geografica e della marginalità sociale una poesia. Mixano riferimenti culturali di ogni tipo: avanspettacolo e letteratura, sceneggiata napoletana e Shakespeare, Dante, Eduardo, jazz e lirica, Carmelo Bene (con cui Perla inscena un memorabile Don Chisciotte) e la Callas. È emozionante ricordare che questa minuscola artista gigante con viso da clown e voce di rara bellezza, abbia scelto dall’ inizio anni ’90 di vivere in via dei Pioppi, a Monte Caminetto. Lì, tra centinaia di libri di teatro e spiritualità, Perla ha custodito la sua arte così audace e coraggiosa da rivelare ancora oggi alcuni segreti della nostra esistenza. Chissà che un giorno non si riesca a intitolare a Perla una rassegna teatrale a Sacrofano.

Courtesy by archivio Diana Peragallo