Sergio Messina *
Tatuaggio, da “Tatau”, parola polinesiana che significa segnare, incidere, decorare. È entrato a far parte delle culture occidentali ormai da anni, non che prima non fosse presente, ma più in sordina, pratica spesso attribuita al malaffare, ancora oggi da alcune menti particolarmente conservatrici non vista di buon occhio. La pratica del tatuaggio guadagna popolarità grazie all’influenza della cultura pop, dei media e dei movimenti artistici che l’hanno portata a diventare un’espressione personale, un mezzo per raccontare storie o trasmettere significati individuali; questa evoluzione ha decretato la sua accettazione sociale e alla considerazione del tatuaggio addirittura come una forma d’arte. Banalmente si è portati a pensare che chiunque si sottoponga a questa pratica lo faccia per narcisismo, per un colpo di testa, un atto di ribellione, o più semplicemente per trasgredire. Ma dietro un tatuaggio ci sono moltissimi aspetti.
Disegnare su un foglio di carta o dipingere su una tela sono azioni unilaterali, l’artista ha un’idea e si adopera per esprimerla senza alcuna interferenza se non l’esperienza e il proprio vissuto per comunicare qualcosa che venga compreso o quantomeno interpretato. Nel tatuaggio la comunicazione è bilaterale, c’è uno scambio, il cliente ha quasi sempre il desiderio di esprimere un qualcosa di profondo, un ricordo, un sentimento, un ideale, una paura, un amore, una rinascita, una conquista personale, qualcosa di bello ma a volte anche di brutto, un dolore che lo ha segnato e che a sua volta vuole imprimere sulla propria pelle, un modo per segnare un cambiamento, come monito o semplicemente a memoria di quell’accadimento. In questo processo il tatuatore diventa più di un semplice esecutore, assume il ruolo di traduttore di sogni ed emozioni. Vedere rappresentata sulla propria pelle una parte di se stessi, esattamente come immaginata, a volte anche meglio, non ha prezzo. Quando il professionista osserva i propri clienti che vedono il tatuaggio appena eseguito spesso nota un’emozione e capisce se ha fatto un buon lavoro. E’ questo incontro di anime, inchiostro e pelle, che definisce l’essenza romantica del tatuaggio, un’arte che parla di legami, libertà, coraggio e bellezza, capace di raccontare storie, incise per sempre sulla pelle.
* Tatuatore professionista dal 1990