Le camminate senza pensieri non si sono fermate. Nonostante il caldo stavolta siamo andati a studiare i “frutti” del nostro territorio vulcanico.
di Gianni Gualerni
Anche d’estate, nonostante il caldo, la passione e l’amore per il nostro territorio non si è fermata. Questo è il racconto di una delle nostre passeggiate particolari. Fissato il punto di ritrovo in zona Valle Bianchella, chi scrive, Luigi Perini, Antonio – simpaticissimo amico di vecchia data e conoscitore meticoloso di ogni angolo di questa importante area ricca di materiali vulcanici – e il professor Gianluca Sottili, docente di Geochimica e Vulcanologia alla Sapienza di Roma ci siamo incamminati destinazione, appunto, una “giornata geologica”. Ogni roccia che Gianluca nota è andato a raccoglierla e con il suo professionale martello da geologo, dopo averla spezzata, ci ha spiegato ogni singolo dettaglio. La forma, il colore, la consistenza, la provenienza e soprattutto la classificazione scientifica oltre a innumerevoli particolarità di alcuni minerali detti “miche”, ovvero delle piccole fogliette luccicanti e che, a seconda della composizione, cambiano leggermente la loro colorazione. Tra i vari minerali abbiamo trovato la biotite (scura), la flogopite (verdastra) e la sienite, una roccia intrusiva che rappresenta un pezzo della camera magmatica profonda che raffreddandosi lentamente ha dato tempo al magma di cristallizzare ed è poi stata eruttata durante le fasi di attività vulcanica esplosiva. Alcuni di questi minerali si formano grazie ai fluidi ad alta temperatura che circolano intorno alla camera magmatica e testimoniano materiali che si sono formati in profondità prima di fuoriuscire durante le varie eruzioni vulcaniche. Infatti, il territorio di Sacrofano è il risultato di grandi eruzioni vulcaniche dell’antico vulcano Sabatino, attivo tra ottocento mila e settantamila anni fa. La nostra interessante “camminata geologica” si è conclusa lasciando ovviamente i minerali sul posto, è anche vietato prelevarli. E ricordatevi sempre che il territorio lo ama chi lo vive.