La “gatta gnavala” è una persona incapace di mantenere un segreto, che si fa gli affari degli altri, e che sparla
Settembre, strano mese. Vi vedo ragionare sui propositi, sulle speranze, sul pas¬sato e sul futuro. Ogni mattina mi fermo su qualche muretto ad ascoltare le storie di chi torna dalle vacanze. Sembra una gara a punti, primo premio: l’invidia. Il palio della sberla. C’è chi ha scalato montagne, chi ha raggiunto record in mare, chi ha visitato il posto più strano, chi si sfida sulla distanza e chi ha fatto bagordi e la va¬canza nemmeno se la ricorda. A volte vi osservo gesticolare entusiasti; voi umani vi impegnate così tanto a costruire racconti di ferie irripetibili che mi domando: vi piace la vita a cui siete tornati? Il vostro mestiere, le persone, i luoghi cui apparte¬nete vi esaltano allo stesso modo? Quanti di voi avevano sul serio qualcosa a cui tornare? È tutto scritto o avete ancora un sogno da realizzare? Da gatta vivo per le strade, la mia dimora cambia a seconda del tempo, del cibo e delle stagioni. So chi sono ma soprattutto so dove voglio andare. E voi?
la gatta