Sacrofano da *leggere*

15/07/2024 | La Storia

di Francesca Diana

Nella letteratura il nostro paese viene citato spesso. Scrittori famosi hanno scelto di ambientare alcune storie e diversi romanzi qui. Da Chiara Gamberale a Sandro Veronesi, fino all’incredibile storia di Garrincha

Chiara Gamberale nel suo primo romanzo “Arrivano i pagliacci” (2003) ci racconta una storia familiare vista con gli occhi di un’adolescente. La protagonista Allegra deve lasciare la casa dove ha sempre vissuto e scrive una lettera agli inquilini che arriveranno. Racconta così, attraverso gli oggetti di quell’appartamento, la vita di una famiglia e dei suoi componenti, di sua madre Patty che da giovane modella americana si trasferisce a vivere in India e di suo padre, giovane universitario rivoluzionario, che “cominciò la sua carriera d’insegnante alla scuola media di Sacrofano e la sveglia alle cinque e mezzo di mattina è una campana a festa per chi ha vissuto il silenzio della disoccupazione”.
In “Amori fuoricorso” (2010) l’autrice, Stefania Montorsi cita velocemente Sacrofano in un solo episodio del suo romanzo: “Pedalò e pedalò sulla via Flaminia, ma solo quando arrivò a Sacrofano realizzò di essersi perso”. Anche questo è un racconto familiare fatto di cambiamenti e cadute, di vite che imparano e di una perfezione che non esiste ma illude nella sua inutilità. Per chi conosce le strade che portano al borgo questa pedalata sembra di vederla, nell’ombra del verde che costeggia ogni curva.
“Sindrome da cuore in sospeso” di Alessia Gazzola (2012) è il titolo del terzo romanzo dell’autrice dal quale è stato tratto il racconto della prima puntata della serie tivù per la Rai “L’allieva”, interpretata da Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale. Nel racconto la protagonista si trova in vacanza nel paese dei genitori, appunto Sacrofano.
Il libro narra le vicende di una laureanda in medicina legale, Alice Allevi, giovane e sbadata ma dotata di un buon fiuto investigativo. Il paese “ritorna” in tutta la serie di libri de “L’allieva”.
“Le domeniche sera a Sacrofano erano fantastiche, altro che storie. Quanti anni fa? Quaranta? Quarantadue? L’odore era lo stesso, e anche il buio, i suoni, il tepore – ma c’erano le lucciole”.
In due righe, il famoso e bravissimo Sandro Veronesi, in “Terre rare” (2014) apre la sfera del sentimento malinconico ed evoca inevitabilmente qualcosa di nostro, un profumo, una sera d’estate e ciò che abbiamo conosciuto nel borgo e nei suoi dintorni che hanno fatto da sfondo ad attimi di vita.
Ma è Alberto Fuschi con il suo romanzo “La gioia del popolo” (2021) che ci fa sorridere ed emozionare con una storia vera, talmente vera che si fa fatica a crederci. Quella del calciatore brasiliano Manoel Francisco dos Santos, meglio noto come Garrincha, considerato uno dei più forti giocatori nella storia del calcio, campione del mondo insieme con Pelè nel 1958 e nel 1962. Si potrebbe definire una storia di sport e d’amicizia, avvenuta tra 1970 e il 1975, quando l’ex calciatore Dino da Costa si trova ad allenare per diletto una squadra a Nord di Roma, il Sacrofano. Così convince il suo amico Garrincha, anche e soprattutto per aiutarlo a uscire da problemi di alcol, a entrare in una squadra che diventerà una delle formazioni più temibili: “La mattina seguente i principali quotidiani sportivi battono l’inaspettata notizia: il movimento calcistico dell’ex romanista Dino da Costa sostituisce in corsa l’escluso Cesena nelle ultime cinque giornate. La squadra in questione è il KS Sacrofano”. Quanto sgomento attraversa le menti dei tifosi speranzosi più incalliti. “Sacrofano? Sacrofano? Ma che posto è? Di che regione è? Ma da dove arrivano?” Nei bar di tutta la penisola sono questi i dubbi più comuni. A Roma, specie in zona Nord, c’è un’aria di festa e di incredulità.
In questa piccola antologia, probabilmente Sacrofano non compare per caso ma nasce da un’esigenza degli autori. Non sappiamo quale, ma possiamo sicuramente affermare che a Sacrofano abbiano voluto bene.

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