Quando al cane muore il padrone, quando al padrone muore il cane

26/03/2025 | Uomini e animali

di Icilio Tomassetti, veterinario

La vita professionale del veterinario è fatta di tanti momenti, le soddisfazioni ed i successi si alternano con i fallimenti o l’amaro sapore di un risultato non raggiunto, al pari, mi sento di dire, con tutte le altre professioni che vengono vissute con partecipazione. Una delle circostanze emotivamente più coinvolgenti è la perdita dell’animale da parte del proprietario: in qualunque modo essa avvenga ed indipendentemente dall’età, rappresenta un uragano di tristezza, rabbia, frustrazione. Il proprietario si abbandona a dubbi che prepotentemente pervadono la propria mente: “avrei potuto fare di più?”, “ma se lo avessi portato prima?”, “è stata la giusta decisione?”. In questa situazione per ogni domanda non basterebbero mille risposte a placare la disperazione, ed è in questo preciso istante che noi veterinari dobbiamo cambiare abito, diventare l'”amico” più intimo per meglio capire come consolare, aiutare, stare vicino, ma allo stesso tempo nascondere la nostra di sofferenza: spesso ci si unisce in un forte abbraccio. E poi, accade anche il contrario: è il cane a perdere il padrone. Per i nostri animali d’affezione il proprietario è veramente tanto se non addirittura tutto: è l’amico, il compagno di giochi, il dispensatore di coccole, colui che lo accudisce, colui che gli fornisce le cure. Spesso gli animali che perdono questo punto di riferimento cambiano il loro carattere, divengono meno gioiosi e giocosi, meno reattivi alle sollecitazioni esterne cioè apatici. Spesso anche l’appetito si modifica, in alcuni casi diminuisce, in altri aumenta diventando fonte di piacere sostitutiva, in altri casi emettono vocalizzazioni lamentose. Ci sono esempi, stupendamente rappresentativi del rapporto uomo-animale, come quando il cane quotidianamente raggiunge la sede di sepoltura del proprietario, altri, estremi, in cui gli animali rifiutano completamente il cibo fino a lasciarsi morire

Ultimi articoli

I primi tre anni della biblioteca comunale di Sacrofano

di Susanna Gulinucci (*) Al Tempo Ritrovato, la bellissima Biblioteca Comunale di Sacrofano si affaccia con ampie vetrate sulla piazza principale del paese. È uno luogo in cui si può vivere piacevolmente insieme come comunità, un cantiere culturale dove si impara, ci...

La specialista della frutta e delle verdure

Antonella Grosso, nata a Sacrofano, ogni giorno riempie la borsa della spesa dei suoi clienti di verdure fresche e frutta di fresca, nel punto vendita di Olivia Staffoli, in via dello Stadio. Antonella è solare come il calore naturale che fa maturare i frutti della...

Il patron di O’Clock

Eugenio Casella, nato a Sacrofano, gestisce in via dello Stadio il bar O’Clock, che dalla mattina alla sera, a tutte le ore, come dice il nome, serve caffè e ammazzacaffè, sigarette, tavola calda e pasticceria. Qui si viaggia a 3 chilogrammi di caffè al giorno, pari a...

Ottanta anni fa, quando nacquero democrazia e libertà

25 Aprile 1945-25 Aprile 2025: forse una riflessione è meglio di una celebrazione Le celebrazioni ufficiali spettano alle istituzioni, a noi corre l’obbligo di proporre qualche elemento che contribuisca a riflettere, più che a ricordare. Il fatto è che il percorso...