Un filo rosso tra Sacrofano e Kenge, nella Repubblica democratica del Congo
di Augusta Serata
La parola congolese “Kinduku” si traduce in italiano con amicizia, fraternità e non è un caso se è stata scelta, un anno fa, da un piccolo gruppo di sognatori come nome per l’associazione che hanno fondato. L’Associazione Kinduku è nata dall’esigenza di poter fare qualcosa per una terra lontana che abbiamo imparato a conoscere grazie alla presenza a Sacrofano di un giovane sacerdote, Don Ugo, il quale ci ha mostrato un mondo distante anni luce dal nostro, un mondo di grande povertà, ma allo stesso tempo di grande dignità, un mondo dove le persone non hanno i mezzi per intraprendere un percorso di cambiamento mirato al miglioramento della propria condizione e quella dei propri figli. L’unico modo per attuare tale percorso di cambiamento è l’intervento esterno che, nella stragrande maggioranza dei casi, non arriva dal governo e dalle istituzioni locali, ma da organizzazioni estere che come la nostra hanno preso a cuore la situazione. L’associazione ha subito fissato i suoi obiettivi fondamentali: scavare un pozzo per l’acqua, costruire un nuovo ambulatorio e avviare una piantagione di banane nella città di Kenge nella Repubblica Democratica del Congo. Priorità assoluta l’acqua. L’acqua è vita. Noi ci lamentiamo se tolgono l’acqua per qualche ora dalle nostre case, loro non hanno l’acqua nei villaggi e per procurarsela, soprattutto donne e bambini, sono costretti a percorrere chilometri nella foresta per raggiungere l’unica piccola sorgente e procurarsene quel poco che serve per le cose essenziali.L’impresa sembrava impossibile perché i costi per la realizzazione di un pozzo sono altissimi, mille le difficoltà perché lì tutto è difficile: far arrivare i mezzi e la trivella dalla città attraverso strade impraticabili, scavare fino alla profondità di 150/180 metri sperando di trovare l’acqua, costruire una cisterna, acquistare un generatore di corrente. Insomma, una impresa titanica soprattutto dal punto di vista economico! Invece la risposta dei nostri concittadini ci ha stupito, hanno risposto in molti con grande generosità. Una famiglia in particolare ha offerto una cifra tanto importante che si è pensato di destinarla esclusivamente alla realizzazione del secondo obiettivo che l’associazione si era prefissata: un nuovo ambulatorio. Grazie a questa importante offerta a novembre dello scorso anno sono stati avviati i lavori di costruzione del nuovo ambulatorio che si sono conclusi ai primi di ottobre quando, in presenza del Presidente dell’Associazione Kinduku, Rocco Cillo, è stato finalmente inaugurato. Allo stesso tempo, la raccolta per la realizzazione di un pozzo a Kenge è proseguita non solo grazie alla generosità delle persone ma anche con iniziative come un mercatino di artigianato congolese e una cena etnica in cui a cucinare sono stati gli africani presenti a Sacrofano. Alla fine di ottobre il sogno è diventato realtà: da una profondità di 150 metri è sgorgata l’acqua, una colonna prepotente di acqua. Adesso, il pozzo c’è. Grande soddisfazione per il raggiungimento di questo importante obiettivo ma l’associazione non si ferma qui. Ora che hanno l’acqua diventa molto importante usarla al meglio, ad esempio, per diversificare la loro alimentazione che attualmente si basa solo ed esclusivamente sul consumo di manioca. Ed ecco che sono già iniziati i lavori per il dissodamento del terreno per creare una piantagione di banane e già si stanno pensando future iniziative per la raccolta di fondi che saranno destinati a questo scopo.